Smart working – Come sopravvivere

Per molti lo Smart working è una novità portata dalla pandemia, per me è consuetudine da quasi tre anni, e in questo periodo di tempo ho appreso alcuni concetti che hanno notevolmente migliorato la mia quotidianità:

  1. Fissa degli orari
  2. Datti un tono
  3. Trova il conigilio sociale
  4. Definisci l’ambiente di lavoro

Premessa

Purtroppo il nostro governo si appropria di termini che non conosce e li trasforma in altro, percui è doveroso chiarire una cosa: quello che ormai la maggior parte delle persone chiama smart working è in realtà semplice telelavoro (o lavoro da remoto).

Mi rendo conto che suoni più accattivante, ma questo termine è sinonimo di lavoro Agile, una metodologia di lavoro innovativa utilizzata sopratutto in ambito digital.

La logica sulla quale si base è:

Una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro.

Fonte: Wikipedia

Percui, per comodità di comprensione, lo chiameremo smart working, ma stiamo parlando in realtà di telelavoro.

Premessa della premessa

Non sarà uno di quelle guide stile miracle morning su quanto sia fantastico svegliarsi alle 5:00 senza un motivo, questa tendenza a portare all’estremo della perfezioni delle abitudini secondo me è estremamente deleterio.

Io sono fondamentalmente pigra, adoro dormire, mangiare e tendo a procrastinare, percui un restyling totale della mia personalità è pressochè impossibile, ragion per cui ho optato per scrivere una guida pratica, per sopravvivere allo smart working.

Fissa degli orari

Sembra scontato, ma non è così. Il problema spesso non è mettersi alla scrivania alle 9:00 ma staccarsi dalla scrivania.

Non scandire il tempo è estremamente stancante a livello mentale, percui è bene fissare degli orari.

Prima di pensare alle pause, consiglio vivamente di svegliarsi un ora prima, quel tanto che ci basta per svegliarsi un po’, fare colazione, darsi una pulita e avere un 10/15 minuti liberi prima di iniziare a lavorare.

Per quanto riguarda la giornata invece, la legge che regola le pause sui luoghi di lavoro, sancisce che dopo circa un ora e mezza due al computer, bisogna fare una pausa di almeno 10 minuti.

Percui armatevi di sveglia e impostatela verso le 11:00 e 16:00 per fare delle pause, alzatevi dalla scrivania, fate un giro per casa, fate pipì (anche questo non è scontato) prendetevi un bicchiere d’acqua, preparate un thè o un caffè, guardate fuori dalla finestra.

E’ importante anche l’ora di pranzo, assolutamente vietato mangiare davanti al computer.

Alle 13:00 in punto, alzatevi e preparatevi qualcosa da mangiare, non necessariamente qualcosa di complesso, ma prendetevi 10 minuti per preparare qualcosa che porti la vostra concentrazione su altro.


Non sarebbe una cattiva idea evitare l’uso del cellulare fino alle 13:30 per stare un po’ lontano da uno schermo, piccolo o grande che sia.

Avrei evitato volentieri quest’ultimo paragrafo ma purtroppo credo sia indispensabile, alle 18:00 spento il computer e assoluto divieto di leggere le e-mail o di avere la posta aziendale configurata sul cellulare personale.

Datti un tono

Mi rendo conto che sembra stupido, ma stare sempre in casa rischia di imbruttirci.

Lo spazio che ci separa il restare in pigiama tutto il giorno davanti al computer è piccolissimo, percui c’è bisogno di dare uno slancio in contro tendenza.

Che siano anche abiti comodi, ma sarebbe buona cosa togliersi subito il pigiama, anche in favore di una tuta, o di jeans e felpa, io ogni tanto metto anche la camicia e magari sotto sono in leggins però ho bisogno di vedermi un po’ “sistemata” a volte.

Non è una cattiva cosa far riposare la pelle dallo stress del make-up però ammetto che sì, ogni tanto mi da uno slancio positivo la mattina anche solo quel tanto così di correttore e mascara, lo consiglio vivamente.

Trova il coniglio sociale

Citazione per i veterani di The Sims.

Letteralmente, trovate qualcuno con cui chiacchierare durante la giornata, può essere il vostro diretto collega, piuttosto che un amico che lavora in smart working come voi.

L’obbiettivo è ricreare un minimo la socialità che può esserci in un ufficio open space, o alla macchinetta, dove anche solo per pochi minuti si scambiano due parole.

Abbiamo bisogno tutti magari di parlare di qualcosa di bello a cui stiamo lavorando o di condividere una giornata storta.

Io a volte sfrutto anche mia mamma o mi a sorella per l’ora di pranzo, dove letteralmente ci sediamo a tavola in videochiamata e mangiamo insieme.

Definisci l’ambiente di lavoro

Questo è fondamentale, ci sono numerosi studi che trattano l’argomento.

Tralasciando le questioni legate prettamente al setup della postazione, della sedia ecc… E’ individuare un area della casa da dedicare al lavoro.

Fosse anche un angolo nel disimpegno, piuttosto che una scrivania richiudibile in corridoio.

E’ fondamentale evitare di lavorare sul divano, sul letto o sul tavolo da pranzo.

Creando una separazione anche mentale degli ambienti, riusciremo in qualche modo anche a distaccarci dal lavoro cambiando stanza.

Tendenzialmente sarebbe ottimale uno spazio vicino ad una fonte di luce naturale, una finestra o un balcone e possibilmente non in camera da letto, questo potrebbe causare problemi del sonno.

Queste sono, per sommi capi, le cose che mi hanno salvato negli ultimi tre anni, e voi? qual’è la vostra esperienza con lo smart working e cosa consigliate per sopravvivere al lavoro da casa?

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